L’Alpe 21 : artisti in vetta

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Questa non è una … montagna
Magritte con la sua poesia ed il suo animo burlesco riassumono meglio di chiunque l’arte e la montagna, gli artisti e L’Alpe, il rovescio di un ambiente che desideriamo decrittare nel quadro emblematico che fa da copertina a questo numero. Eppure L’Appel des cimes non è che uno dei numerosi versanti dell’avventura del pittore surrealista con le vette. Immagini e sogni …

Questa non è (solo) arte
Cro-Magnon era un artista ? Nulla di più incerto. Francesco Fedele pone uno sguardo originale su una pratica simbolica che ha attraversato i secoli. Nelle Alpi, incisioni e disegni preistorici cesellati nella roccia stanno anzitutto a testimoniare il millenario dialogo culturale con l’universo minerale onnipresente.

Pittori e pittura nelle Alpi
Dal bozzetto felicemente realizzato a matita sul posto da Albrecht Dürer nel XV secolo alle attuali performance artistiche di Richard Long, il percorso della rappresentazione artistica delle Alpi nel corso dei secoli è lastricato di opere magistrali che i nostri lettori hanno spesso potuto ammirare lungo le pagine dei primi venti numeri de L’Alpe. Eppure non ne abbiamo mai dato una visione generale, trasversale, europea ed enciclopedica. Questa è la volta buona.

Confluenze gotiche
Il Ducato di Savoia, crocevia di uomini e idee, tra il XIII e il XV secolo saluta l’incontro di artisti ed influenze. Si può parlare di un’arte propriamente savoiarda ? Una domanda cui tenta di dare risposta un confronto inedito di sculture. Una mostra presentata a Chambéry e Annecy.

Savoia in… miniature
Attraverso il pennello illuminato del miniaturista, L’Apocalypse dei Duchi di Savoia afferma la potenza di uno Stato in pieno splendore. Sotto le folgori celesti della fine dei tempi si snoda il paesaggio quotidiano di una contrada ricca, autentico eden alpestre dalle verdi pasture, gradini verso il Paradiso.

Muri d’immagini
Bella sconosciuta della storia dell’arte, la pittura murale della fine del Medioevo dà prova di grande vitalità. I muri delle cappelle, delle chiese e di altri santuari delle Alpi non sono mai stati tanto dipinti quanto nel XV e XVI secolo. Un’iconografia tanto abbondante quanto originale che testimonia un’allegra creatività.

Le immagini dell’Alpe
Le incisioni di Louis Haghe e Lord Monson, offerte agli abbonati a partire da questo numero, sono tavole uniche provenienti dalle collezioni del Musée dauphinois. Sono state anche pubblicate in bianco e nero in un album, Voyage en Dauphiné, conservato presso la Biblioteca Municipale di Grenoble. Jean Adhémare ci invita ad un viaggio tra le quinte di queste incisioni.

Ascesa interna
È pericoloso sporgersi ! Percepire la vita affacciati al finestrino di un treno : tutto sembra nitido, reale, ma cosa sappiamo di questo mondo che scorre davanti ai nostri occhi ? È vero che il fatto di vederlo lo rende reale ?

Un mondo scomparso
Il lago di Chède, a cavallo tra il XVIII ed il XIX secolo, viene celebrato da scrittori, poeti, incisori e pittori. Oggi non è più possibile vederlo perché una frana ha inghiottito questo concentrato di pittoresco e sublime che è stato fonte di ispirazione per tanti romantici.

Una domenica a Proveysieux
Come a Barbizon, una colonia di artisti si è insediata in un piccolo villaggio della Chartreuse durante l’ultimo quarto del XIX secolo per celebrarvi, attraverso la parola, il gesto pittorico e la fotografia, le delizie di nostra signora Natura. Una mostra da scoprire a Grenoble, presso il Museo de L’Ancien Évêché.

Il disertore
È a Jean Giono che René Creux affida nel 1964 l’onere di fare romanzo della vita di un uomo emerso dal nulla, tra le montagne valesiane, nel corso del XIX secolo e di cui nulla si sa. Nulla salvo i suoi dipinti, conservati presso il Museo Cantonale delle Belle Arti di Sion e di cui riscopriamo qui tutta la freschezza.

Natura, arte e montagna
Riorganizzare il mondo per farlo vedere, sentire, toccare : questo è l’approccio di alcuni artisti contemporanei del movimento della land art. Materia stessa dell’opera, la natura partecipa appieno all’atto creativo spesso effimero. Un incontro meditativo con gli elementi ed i luoghi, nel quale la montagna occupa un posto di primo piano.

Il leone (delle nevi) morirà stasera ?
Nel Tibet, in queste Alpi d’altrove perdute ai confini dell’Himalaya, un’intera popolazione vive sotto il giogo dell’occupante cinese. La bandiera nazionale (montagne, leoni delle nevi e raggi di sole), ormai proibita, è già stata quasi dimenticata dalle nuove generazioni. Millenni di cultura e di patrimonio annientati in pochi decenni.

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