L’Alpe 29 : nuovi valichi ferroviari

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Avvicinare gli uomini,
proteggere la montagna

Al di là della questione, oggi cruciale, delle merci, i trasporti alpini riguardano anzitutto gli uomini e lo sviluppo regionale. I quattro progetti di trafori di base rappresentano quindi altrettante opportunità di agire diversamente sulla strutturazione del territorio ed il futuro delle Alpi.

Traversate ferroviarie
I grandi assi di trasporto, presenti e futuri, in tutto l’arco alpino. Una carta inedita di Thomas Lemot per L’Alpe .

Storia geopolitica
delle traversate alpine
Permeabili, le Alpi sono sempre state attraversate, penetrate e percorse. Una circolazione che ha generato scambi e mutamenti, fluttuante secondo le epoche perché profondamente legata alla storia dell’Europa.

Il primo tunnel alpino
Nel 1480 viene forato a 2850 metri di quota il « foro del Viso ». Un’impresa grandiosa che risponde ad un’astuta strategia commerciale e militare, ma anche un’opera precorritrice del collegamento transfrontaliero tra Francia e Italia.

E il cavallo di ferro traforò le Alpi
La conquista delle regioni alpine con la rotaia è un’epopea di lungo respiro che continua ancora oggi con i trafori di base. Progressi tecnici ed interessi economici e politici si sono correlati nel corso del tempo per sviluppare una rete ferroviaria a più livelli, dalle grandi linee internazionali fino alle piccole ferrovie a cremagliera che raccolgono da sempre il consenso dei turisti.

Con i minatori negli
anfratti del Lötschberg
Il traforo del tunnel del Lötschberg, nello scorso aprile, ha annunciato il prossimo compimento di un’opera gigantesca. Se tutto va bene, per la fine del 2007 i treni caricati di camion correranno sotto alle Alpi, tra Berna ed il Valais. Reportage nell’acqua, nel fango e nel rumore, insieme a coloro che spostano le montagne.

Album : da una parte e dall’altra
Al Lötschberg il fotografo Bernard Dubuis coglie la quotidianità di uomini, lavori e giornate di un immenso cantiere. Un approccio radicalmente umanistico, che mette in primo piano il ruolo dell’operaio, su un progetto estremamente tecnico e monumentale.

Macchine e uomini
Forare la montagna è un’impresa di grande portata. I muscoli possenti ed i picconi d’acciaio hanno ceduto il posto ad utensili sempre più perfezionati e a tecniche in continua evoluzione, per far fronte ai vincoli posti dai luoghi ed alle dimensioni straordinarie dei nuovi tunnel.

I vermi assassini del San Gottardo
Colpiti insidiosamente da vermi intestinali, centinaia di minatori persero la vita durante la costruzione del secondo tunnel ferroviario delle Alpi. Le spaventose condizioni di calore, umidità e promiscuità spiegano la proliferazione di questi parassiti tropicali.

Quattro grandi progetti per il 2020
Per il 2015-2020 quattro grandi trafori ferroviari a bassa quota cancelleranno lo scoglio rappresentato dalle Alpi. Quattro linee ad alta velocità li percorreranno, riducendo le distanze, avvicinando le culture europee e limitando contemporaneamente i disagi del traffico stradale. Se il Lötschberg ed il Gottardo sono già all’opera in Svizzera, i collegamenti Lione-Torino sotto al Moncenisio e Monaco-Verona sotto al Brennero sono appena agli inizi. Sopralluogo.

Il « vero costo » del trasporto
Si tratta di una questione ricorrente al centro delle riflessioni sui grandi collegamenti ferroviari transalpini. Più che di economia, politica o ecologia, si tratta di un problema di società. Dimostrazione sul progetto Lione-Torino.

Le chiavi di un successo
Coordinare meglio l’azione politica è condizione irrinunciabile sin da oggi affinché le nuove opere ferroviarie non siano poco sfruttate entro quindici anni. La libera opinione di un grande specialista delle questioni riguardanti il trasporto alpino.

L’Europa ci crede
Nel 2020 il settore ferroviario dovrebbe poter assorbire la metà del traffico che attraversa l’arco alpino, se le decisioni dei capi di Stato e di governo sulla programmazione finanziaria dell’Unione Europea per il periodo 2007-2013 seguono questa volontà politica. Una tribuna di Jacques Barrot, vice presidente della Commissione Europea, incaricato dei trasporti.

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