L’Alpe 58 : Architetture e architetti

Traduzione  : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Quando l’architettura fa patrimonio …

Cosa rimarrà domani del patrimonio architettonico delle Alpi dall’inizio del XX secolo ? Ancorata a lungo su modelli locali detti tradizionali che propongono grandi diversità intorno a qualche criterio immutabile, l’architettura delle case alpine ha sempre attirato l’attenzione. Poi tra i bagagli del turismo arrivò la modernità architettonica e la creatività contemporanea, nel bene e nel male.

Riedizione : i cancri (del paesaggio)

Donna di pensiero, pittrice e scrittrice, Marguerite Burnat-Provins (1872-1953) ha vissuto alcuni anni nelle Alpi assumendo posizioni intellettuali radicali, in particolare sull’inserimento dell’architettura nel paesaggio montano. Il 17 marzo 1905 pubblicò nella Gazette de Lausanne un articolo polemico, testo fondante della Lega per la conservazione della Svizzera pittoresca.

Hanno (quasi) ucciso il cucù svizzero

Tradizione o modernità ? Questa è la domanda cui oggi devono rispondere architetti, comuni e popolazione. Eppure nelle Alpi il vecchio e il nuovo possono convivere armoniosamente, seppur non senza difficoltà, tenuto conto delle vicissitudini del celebre chalet. Diverse iniziative tendono a stimolare creatività ed innovazione, come prova l’esempio della Svizzera.

Ritratto : Mario Botta, la pietra nella pelle

Nato nel cuore delle Alpi, il celebre architetto ha portato il mondo minerale delle sue montagne in tutto il mondo. Musei, cattedrali, centri culturali fanno parte di un’opera magistrale, sempre riconoscibile e che oggi costituisce un autorevole riferimento. Marc Givry ha l’onore di lavorare da lungo tempo con questo artista fuori dal comune e ce ne regala qui un ritratto intimista.

La fotografa, la sua musa e l’architetto

Tra i blu ed i verdi della quarzite delle terme di Vals, Dominique Issermann ha fotografato l’attrice Laetitia Casta. Donne eccezionali in un’architettura anch’essa eccezionale, progettata dall’architetto Peter Zumthor nel cuore delle montagne dei Grigioni (Svizzera).

I rifugi, laboratori in quota

I nuovi rifugi sono architetture modello in un mondo che oggi deve controllare il consumo energetico ? Davanti alle difficoltà di un terreno eccezionale sono state trovate soluzioni inedite. Il partito preso della modernità si fa strada nella testa di utenti spesso ancorati all’immagine del rifugio-chalet tradizionale. È forse proprio lassù tra le montagne che si sta inventando l’architettura alpina di domani ?

Il più bel villaggio di Francia ?

In meno di un secolo il villaggio di Castillon, sulle pendici delle Alpi Marittime, è stato ricostruito ben due volte ! L’ultima, alla fine della guerra, con un’architettura moderna che intendeva trarre ispirazione dalla tradizione provenzale, dimenticando però alcuni tratti culturali essenziali di questo paesino di montagna …

Pratica : l’arte in cammino

Un invito a scoprire altre architetture, minerali ed artistiche, in un’escursione non convenzionale nel cuore della riserva geologica dell’Alta Provenza e dell’arte contemporanea.

Portfolio : le Alpi di Doisneau

Quando nel 1947 il monello delle banlieues parigine arriva a Saint Véran, nel Queyras, realizza su richiesta di Regards, settimanale vicino al Partito Comunista, un reportage che sarà pubblicato un anno più tardi. Ma Doisneau non è stato né il primo né l’ultimo a fermare lo sguardo su questo villaggio, divenuto in un secolo un importante terreno di studio per gli etnologi di tutto il mondo. Questa parte sconosciuta del lavoro del grande fotografo umanista può essere scoperta, tra molto altro, al museo dell’Ancien Évêché di Grenoble ed in un catalogo che sarà prossimamente pubblicato dalle edizioni Glénat.

La selvaggina passa a tavola

Per cucinare i prodotti della caccia non serve essere un grande chef e neanche un provetto cacciatore. È la tesi di questo piccolo e gradevole testo, pubblicato dalle edizioni Glénat, che propone una gustosa varietà di ricette. Un piccolo assaggio per cominciare la stagione in bellezza.

Esposizione : le innamorevoli donne delle nevi

Eleganti o ribelli, spargono fascino e seduzione sulle discese innevate … e sulle prime pagine delle riviste ! Per alcuni decenni le donne in montagna hanno scatenato la fantasia degli illustratori. Una piacevole passeggiata nello spirito e nell’arte del tempo al Museo della Montagna di Torino.

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