L’Alpe 65 : Fiori di montagna, un bouquet di allegria

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

lalpe-65-03In montagna fioriscono bouquet di giardini 

Alpinums. Così venivano chiamate le aiuole che ricordavano il paesaggio alpestre nei giardini. Nel XIX secolo l’infatuazione dei turisti per la flora montana ha rischiato di esserle fatale. Prima ancora di veder nascere dei giardini alpini, per la tutela delle specie sono necessarie l’educazione del pubblico e la ricerca.

E il pastorello divenne un grande botanico

Dominique Villars ha considerevolmente contribuito allo studio della flora alpina nel XVIII secolo. I suoi erbari e le sue osservazioni, conservati nel museo di Grenoble, rimangono un riferimento per gli odierni specialisti. Storia esemplare di uno scienziato atipico.

Fiorai-ambulanti del Nuovo Mondo

Venivano dalle Alpi e partivano per la Russia, l’Iran o le Americhe con casse piene di piante, bulbi, semi e tavole colorate che descrivevano fiori favolosi per i ricchi borghesi d’oltremare. Nel XIX secolo alcuni montanari inventano una forma originale di commercio ambulante di lungo corso.

La salute (e il resto!) con i fiori

Le genti dell’Alpe non erano esperte in botanica ma conoscevano bene la flora delle loro montagne, soprattutto a scopo medicinale ma anche per altri usi. Tra diverse centinaia di specie, alcuni fiori avevano quindi una funzione quotidiana, in particolare nelle comunità della Savoia, e fino a non molto tempo fa …

Portfolio : stella delle nevi

L’edelweiss, il fiore mitico dell’alpe, elevato a simbolo della purezza e dell’amore eterno nel XIX secolo, è diventato il souvenir turistico per eccellenza. Una star alpina il cui nome tirolese (“bianco nobile”) è presente in tutte le lingue e la cui immagine appaga tutti i gusti.

L’azzurro è il colore …

… della genziana, proprio come il giallo, il bianco ed anche il rosso ! Di questo fiore emblematico delle Alpi Federica Tamarozzi ci dice che è … femminista ! Cerchiamo di capirne di più…

La bellezza salverà il mondo

Fiori, vi chiamo per nome, ci dice Jean-Philippe Grillet che, in materia di natura, sa quel che dice. Come se la dotta appellazione latina o la denominazione vernacolare di una semplice pianta potesse avere un effetto su una ricercata intimità. Un gusto per gli altri che sembra quasi un appuntamento galante …

Il profumo nella pelle

Grasse, nelle Alpi Marittime, deve la sua fama di capitale mondiale del profumo al connubio tra la pelle e i fiori. Una storia che passa da Grenoble e dalla sua industria dei guanti e che ha inizio con il naso raffinato di un grande signore transalpino …

Lasciate in pace i fiori delle Alpi !

I camminatori si meravigliano della grazia che emana dal corteo floristico delle montagne, ma se non fanno attenzione potrebbero veder scomparire interi ecosistemi. Per divertirsi è meglio allora lasciare i prati in quota e andare a rotolarsi nell’erba degli alpeggi pazientemente modellati dall’uomo. Perorazione.

Pratica

Cucinare e mangiare fiori ! È quello che propone l’etnobotanico François Couplan nella sua ultima opera, Fleurs sauvages comestibles (“Fiori selvatici commestibili”, edizioni Glénat) di cui presentiamo qualche estratto.

Questione di punti di vista

L’evoluzione dello sguardo portato sulle Alpi è oggetto di un libro appassionante di cui proponiamo un estratto illustrato. Sono molti infatti i racconti di viaggio, dal Rinascimento al XX secolo, che descrivono (e fanno sognare) paesaggi e abitanti. Questo bel corpus di incisioni e litografie tratteggia, secondo Claude Reichler, una «  geografia del sensibile  ».

La traversata delle Alpi

Come non l’avete mai letta ! Così è la narrazione di Antoine de Baecque sulla grande camminata che l’ha condotto dal Lago Lemano al Mediterraneo. Tenendosi a distanza dai soliti cliché, lo storico cerca di iscrivere il suo viaggio nella prospettiva della storia (piccola e grande) che ha disegnato i paesaggi. La duplice ottica (i luoghi e la loro analisi) gli valgono la pubblicazione nella prestigiosa collezione di Gallimard. Estratto dal diario di viaggio, ecco un capitolo alto-alpino per stimolare la curiosità …

La montagna che sfidava i grattacieli

A Bangkok già nel XVIII secolo fu costruita una vetta artificiale di 80 metri in onore di una divinità. Poiché l’elevazione rappresenta il movimento spirituale per eccellenza, il festival della Montagna d’Oro ricorda ogni anno al cittadino frettoloso il sacro valore dell’altezza.

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