L’Alpe 70 : Scolari di montagna

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Dossier

Il dibattito

Scuola sulla neve e scuola nei boschi

Educare con l’alpe

La filosofia di una sana igiene di vita negli anni ’50 ha portato milioni di ragazzi sui sentieri di montagna. Da allora le fonti di virtù si sono prosciugate anche se la montagna resta una scuola di natura favolosa di cui i giovani di oggi, virgulti del cemento, più che mai hanno bisogno. Riesame delle politiche pubbliche e delle iniziative associative che tentano di rinsaldare un legame oggi purtroppo molto allentato. Di Claude Comet, creatrice di Alpes Magazine e attualmente eletta della Haute-Savoie.

LAlpe-70-05-Colporteurs-en-écritureAmbulanti di scrittura

I maestri di scuola ambulanti scendevano con la piuma al cappello dalle valli in quota per offrire i loro servizi nei mercati, proprio come i pettinatori di canapa, i venditori di formaggio o gli arrotini. Ma chi erano questi venditori ambulanti di sapere ? Cosa si disvela attraverso di loro della cultura alpina ? Di Anne-Marie Granet-Abisset, professore di storia all’università di Grenoble.

Il giro delle Alpi con due autori

I libri di scuola sono molto eloquenti nell’illustrare come la società di una data epoca si vedeva e si strutturava. Esiste un soggetto più neutro della geografia delle Alpi, tra vette e valli ? Non c’è da esserne tanto sicuri… In questo senso il confronto tra due libri di lettura della III repubblica, uno laico e l’altro cattolico, è alquanto istruttivo. Di Christian Amalvi, professore di storia contemporanea all’università di Montpellier.

LAlpe-70-07-Former-les-maîtresLa formazione dei maestri : un’esperienza alpina

Dormillouse, un paesino delle Hautes-Alpes, è l’originale culla della formazione dei maestri in Francia. Félix Neff, un pastore protestante, vi fondò infatti all’inizio del XIX secolo una delle prime scuole normali del paese, un’iniziativa pionieristica ! Di Loïc Chalmel, professore in scienze dell’educazione all’università dell’Haute-Alsace.

REPORTAGE

Sui banchi della fattoria

La famiglia Rogeri ha deciso di fare da precettrice ai suoi quattro figli, tra cui Calixte, 16 anni, fotografo in erba già pieno di talento che ha affascinato la redazione con le sue immagini. La vita quotidiana di un figlio di contadini nel parco nazionale del Mercantour. La transumanza ha i suoi ritmi, così come la scuola. Come conciliarli ? Di Caroline Audibert, giornalista e filosofa.

LAlpe-70-08-Portfolio-objets-madeleinesIl fascino degli oggetti del (nostro) passato

Hanno un fascino innegabile i calamai, gli astucci e le cartelle che fanno parte delle collezioni di quattro grandi musei alpini (Bolzano, Ginevra, Grenoble e Innsbruck) … ma oltre alla tenerezza che si prova per il profumo dell’infanzia, cosa possono davvero raccontarci questi oggetti sulla scuola nelle Alpi nel corso dei secoli ? Di Federica Tamarozzi, etnologa e conservatrice del patrimonio.

& anche

Esposizione

Jules Flandrin : il pittore e l’autocromia

Nel 1907 il colore non è più appannaggio esclusivo della mano dei pittori perché diventa accessibile anche ai fotografi. I fratelli Lumière commercializzano l’autocromia, la prima tecnica di fotografia diapositiva a colori. Il nuovo processo non poteva che interessare un pittore come Jules Flandrin, di cui il Musée dauphinois presenta in una magnifica esposizione i provini fotografici. Di Valérie Huss, storica dell’arte.

LAlpe-70-12-Fous-de-couleurEsposizione

Tutti pazzi per… il colore

Sarà l’anno della luce (o un caso del calendario?), ma anche il Museo di Gruyères a Bulle (Svizzera) espone delle autocromie alpine, con un titolo che strizza l’occhio al grande fotografo americano Alfred Stieglitz che nel 1907 dichiarava alla rivista Photography : « Il mondo sarà ben prezzo pazzo per il colore e Lumière ne sarà responsabile. » Di Christophe Mauron, conservatore al Museo di Gruyères a Bulle.

Reportage

Quaderni di alpeggio sul Cervino

Pascere le mucche sulle pendici di Zermatt ? Non è certo una sinecura ! Per ben tre estati una studiosa idealista (ma con i piedi per terra!) ha sperimentato la vita dei pastori formaggiai in questi ultimi alpeggi, nel paradiso del turismo svizzero. Tra piccole gioie e grandi fatiche ne sono scaturiti un quaderno ed un viaggio sorprendente. Di Manon Wallenberger, elettrone libero.

LAlpe-70-14-Artistes-ou-scientifiques-?Alpi d’altrove

Artisti o scienziati ?

L’Himalaya ha affascinato i fratelli Schlagintweit, tre esploratori di Monaco di Baviera che vi si avventurarono tra il 1854 e il 1858. Da bravi scienziati ne riportarono disegni ed acquarelli degni di nota per la grande precisione e qualità artistica. Il museo del Club alpino tedesco di Monaco dedica loro un’appassionante mostra. Di Stephanie Kleidt, storica dell’arte.

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