L’Alpe 71 : Acquavite e liquori, lo spirito della montagna

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

DOSSIER

lalpe-71-02L’ebbrezza delle cime

Sin dall’Antichità gli uomini, non senza immaginazione, hanno saputo estrarre l’essenza dai frutti, dalle radici e dalle piante per trasformarla in un nettare che se non rende immortali lascia però di buonumore. Spremere, fermentare, distillare, macerare, riscaldare, raffreddare : storia di un’alchimia che ha saputo prosperare nelle vali alpine e che oggi si rinnova nel migliore dei modi. Di Henri Pelletier, giornalista e cultore inveterato di tutto ciò che riempie piatti e bicchieri.

Ma cosa c’è insomma nella botticella ?

Un San Bernardo senza il collare dotato di un prezioso corroborante ? Impensabile ! O quasi. Ma cosa nasconde allora la famosa botticella ? Un’acquavite a base di piante alpine ? Un elisir da somministrare subito ai viaggiatori in pericolo ? O non si tratta forse di una favola molto antica oggi messa da parte di fronte ai progressi della medicina ? Inchiesta… Di Jean-Loup Fontana, Conservatore di Roudoule, eco-museo nelle Alpi Marittime.

lalpe-71-05Terapia o debolezza 

Dal XVIII secolo Chartreuse Diffusion, Cherry-Rocher e Teisseire hanno costruito degli imperi grazie alla sapienza nell’estrazione del delicato spirito di frutti e piante alpine. Liquori e sciroppi oggi si vendono fino a New York. Ma come si consumava questo nettare del Delfinato ? Di Salomé Pellat-Revel, dottoranda in storia moderna all’università di Grenoble.

L’immagine demoniaca del bitter dei Diablerets

La comunicazione promozionale dell’aperitivo elvetico è quanto meno originale, tanto più che risale agli inizi del XX secolo. Il liquore non potrà che far bene, viste le premesse iconoclaste, oggetto di una bella esposizione al museo di Ormonts. Di Mary-Claude Busset-Henchoz, conservatrice del museo di Ormonts.

lalpe-71-07PORTFOLIO

Un deserto al centro del mondo

I certosini hanno lasciato tracce, talvolta lievi, nel paesaggio dell’omonimo massiccio alpino. Carlo d’Alessandra e Nadège Druzkowski, due artisti scoperti di recente tramite la fondazione Glénat, ne hanno colto quello spirito che ha trasformato un deserto naturale in una terra umana. Dalla spiritualità fino al celebre liquore, passando per il lavoro dei campi e quello dei metalli, due magnifici sguardi… Di Jean Guibal, conservatore capo del patrimonio e direttore del Musée dauphinois.

RITRATTO

Dottore in alcolici

Da più di quarant’anni Pierre Chevrier va a caccia delle bottiglie migliori. Come un mappamondo, la sua collezione traccia la geografia dell’arte della macerazione, della fermentazione e della distillazione e racconta la storia di ognuna delle sue bottiglie, perché « ciò che conta è capire un oggetto, non possederlo ». Di Stéphane Boisseaux, dottore in scienze politiche, ricercatore all’università di Losanna.

Nel paese della schnaps

In Tirolo la distillazione è una tradizione ancora molto viva, ci sono infatti quasi quattromila produttori di acqueviti. Tra le specialità di questa regione austriaca ci sono la Krautinger, a base di rapa, e la Spänling alle prugne selvatiche. Ritorno ad una bevanda iscritta nel patrimonio che ha saputo reinventarsi e… vendersi. Di Ulrich Jakob Zeni, responsabile alla Camera dell’Agricoltura del Tirolo.

& ANCHE

lalpe-71-10ALPI D’ALTROVE

Popoli della lana

Alla ricerca di lane preziose : così si presenta la bella edizione del libro appena pubblicato dalle edizioni Glénat. La redazione de L’Alpe, sempre attenta alle culture dei popoli transumanti (già dal numero 3!) non poteva rimanere insensibile a questo importante omaggio. Estratti di una bellissima opera dovuta tanto alla sincera passione del responsabile dell’impresa che al talento di coloro che ne hanno colto le immagini. Di Dominic Dormeuil, presidente della società Dormeuil, e Jean-Baptiste Rabouan, fotografo e scrittore.

Le prove alpine di Charcot e Scott

L’esplorazione del polo passa per le Alte Alpi, al passo del Lautaret ! Nel 1908 l’inglese Robert Falcon Scott ed il francese Jean-Baptiste Charcot vengono qui a provare le nuove slitte a motore prima di partire per l’Antartide. Le prove consentiranno di migliorare queste macchine. Di Serge Aubert (1966-2015), direttore del Giardino botanico alpino del Lautaret.

lalpe-71-13ESPOSIZIONE

Il pioniere grenoblese della foto umanistica

Joseph Apprin è un incredibile uomo di immagini. Tra il 1890 e il 1908, mentre la maggior parte dei suoi contemporanei si interessano solo al paesaggio, il fotografo grenoblese si diverte ad indagare il suo tempo rivolgendo il suo sguardo all’uomo con una profondità fuori dal comune ed una qualità rivelatrice… Di Isabelle Lazier, conservatrice capo del patrimonio e direttrice del museo dell’Ancien Évêché.

Retour en haut