L’Alpe 78 : Clima : tempi bui per i ghiacciai

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

IL DOSSIER

Il mormorio dei ghiacciai

L’archeologia glaciale è una nuova scienza nata dal riscaldamento climatico. Lo scioglimento accelerato di questi giganti di ghiaccio riporta infatti alla luce vestigia custodite talvolta per millenni, come la mummia di Ötzi. È fondamentale salvare questi archivi inediti dell’umanità. Di Philippe Curdy, conservatore anziano del Museo nazionale svizzero e poi del Museo di Storia del Vallese.

RITRATTO

Emmanuel Le Roy Ladurie : dalle vigne ai piedi dei ghiacciai 

Lo storico è stato tra i primi ad interessarsi alla storia del clima e della meteorologia. Chi altri avrebbe potuto avere l’autorità necessaria e sufficiente per introdurre questa disciplina nel dibattito contemporaneo sul riscaldamento del pianeta ? Di Jean Guibal, direttore editoriale de L’Alpe.

LA GRANDE INTERVISTA

Il meteo della scarsità e delle rivoluzioni

Emmanuel Le Roy Ladurie ci ha ricevuti a casa sua, nella penombra ovattata della biblioteca che ha lasciato in eredità a Météo France. Per decenni lo storico ha studiato il « clima del frumento » per decifrarne meglio i rischi e l’impatto sociale. Di Sophie Boizard, editor de L’Alpe, e Jean Guibal, direttore editoriale de L’Alpe.

BELLE PAGINE

Cosa ne è delle nevi 

Lo stato di salute di ghiacciai, manti nevosi ed altre terre gelate è un indicatore prezioso per seguire l’evoluzione del clima. Quoi de neuf sur la planète blanche ? («  Novità sul pianeta bianco  », edizioni Glenat), un libro realizzato da due glaciologhi, si pone l’obiettivo molto pedagogico di fare un bilancio delle ultime ricerche scientifiche in materia. Gli autori presentano una diagnosi sul declino dell’innevamento nelle Alpi e le dirette conseguenze del fenomeno sulla vita delle stazioni sciistiche. Di Bernard Francou, glaciologo e geomorfologo, e Christian Vincent, glaciologo e ingegnere di ricerca del CNRS presso l’Istituto di geoscienze dell’ambiente di Grenoble.

A tutto sci : fine di un mito ?

Il settore del turismo di montagna vive una profonda trasformazione e si interroga. Dopo essersi giocate dagli anni ’60 tutto (o quasi) sulle discipline dello sci, le stazioni invernali si confrontano con una crisi strutturale che accelera la mancanza cronica di neve. Delicate o d’urto, quali terapie scegliere per rianimare l’attività economica ? Di Christophe Clivaz, professore associato all’Istituto di geografia e sostenibilità dell’Università di Losanna.

Vampata di calore sull’alpinismo

« È tutto grigio e tutto secco ! » A confronto da 20 anni con la deliquescenza dei ghiacciai e le pareti che crollano, il mondo dell’alpinismo si adatta, non senza nostalgia né dubbi. Come avviene questo mutamento ? Alpinisti, guide e custodi di rifugi dell’emblematico massiccio degli Ecrins, in Francia, danno una testimonianza della trasformazione in atto. Il clima, nuovo protagonista della storia dell’alpinismo ? Di Philippe Bourdeau, professore all’Istituto di geografia alpina di Grenoble.

PORTFOLIO

Laurence Piaget-Dubuis : agonia di un ghiacciaio

Rifugiati climatici ? Nella sua opera sul Ghiacciaio del Rodano, la fotografa e grafica elvetica mette a confronto l’immagine delle tende di fortuna che in Europa ospitano oggi i migranti, molti dei quali fuggono dal loro paese a causa del riscaldamento climatico, con i giganteschi teloni grigi dispiegati in quota per cercare di contenere lo scioglimento dei ghiacciai. Un parallelo stridente…

Laboratorio all’aria aperta

La flora, sentinella del cambiamento climatico ? Sui due versanti dell’arco alpino numerose equipe di ricercatori, botanici ed ecologisti auscultano le piante e i terreni per misurare l’impatto del riscaldamento sugli ecosistemi alpini. Per simulare l’aumento della temperatura si spingono fino a spostare gli alpeggi ad un’altitudine inferiore, dove fa più caldo. Reportage di Caroline Audibert, una giornalista attenta ai rapporti tra l’uomo ed il suo ambiente.

& ANCHE

ESPOSIZIONE

La cucina a dorso… d’uomo

Una mostra formato gigante organizzata a Monaco dai club alpini tedesco, austriaco e sudtirolese ripercorre la storia dei rifugi e dei sentieri da camminata delle Alpi orientali. Là-haut ! (Lassù!) solleva l’importante questione dell’approvvigionamento dei capanni. Nella stanza principale, ossia la cucina, va in scena in sordina una commedia sociale dove ognuno deve conservare il proprio rango cercando contemporaneamente di ottenere qualche privilegio… Di Vera Bedin, mediatrice culturale a Bolzano (Sud Tirolo) e consulente culturale del club alpino del Sud Tirolo.

ESPOSIZIONE

Bolex, gli orizzonti amatoriali del cinema

« Le cinéma pour tous » (il cinema per tutti) è il sogno di Jacques Boolsky, inventore del Cinégraphe Bol. La Cinemateca delle regioni della Savoia e dell’Ain punta il proiettore su questa sconosciuta saga industriale da scoprire a Veyrier du Lac (Alta Savoia, Francia), con una vista cinematografica sul lago di Annecy ! Di Nicolas Dulac, incaricato dei corsi all’Università di Montreal, Vincent Sorrel, cineasta e ricercatore all’Università di Losanna, e Stéphane Tralongo, primo assistente alla sezione di storia ed estetica del cinema dell’Università di Losanna.

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