L’Alpe 24 : la città in montagna

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

La città alpina nel corso dei secoli
Ci sono poche città tra le montagne ed è una constatazione che attraversa i secoli. Frenata dai vincoli geografici e asservita agli interessi politici, la crescita delle città alpine ha sempre segnato un forte ritardo. Lo sguardo di uno storico sulle specificità di questa realtà.

Questione di definizioni
Cos’è una città alpina ? Un interrogativo più complesso di quanto non possa sembrare e che rimanda ad altre due domande parimenti fondamentali : cos’è una città e cosa sono le Alpi ? Le risposte del geografo.

Queste città che si dicono alpine
Gadget o valore ? La «  alpinità  » vantata oggi da tante città va molto al di là del mero interesse d’immagine. La dichiarazione decisamente politica di questa appartenenza sembra creare nuovi legami, latori di innovazione. Dopo secoli di opposizione, l’alpe e l’urbanità si ricompongono in un territorio originale.

Non così pazzi, questi Romani !
La città come arma di civiltà ? Per i Romani la vittoria dell’ordine sul caos si avvaleva di un’urbanizzazione ragionata. Ed anche della trasformazione dei rustici montanari in tranquilli cittadini. L’impressionante Aosta antica, colonia elevata al rango di mito, ha espresso la potenza imperiale nel cuore delle montagne, tenendo per lunghi secoli testa all’Urbe.

Il riposo del guerriero
Le donne, il gioco, la tavola… le distrazioni che i soldati del XVIII secolo trovano solo a Grenoble, città in cui fioriscono le bische. Lontana dalla noia e dalle ansie delle piazzeforti di frontiera, il capoluogo del Delfinato offre alle guarnigioni prone all’ebbrezza non solo dell’alcool, tutti i piaceri di una grande città.

Alpi centrali : un’intesa cordiale ?
Dalla Baviera al Tirolo, le città si susseguono ma non si assomigliano. Da un lato una metropoli di pianura che ha fagocitato la montagna e cancellato la sua identità. Dall’altro, delle «  autentiche  » città alpine che prosperano lungo le valli, ma la cui autonomia è fortemente minacciata da un’urbanizzazione galoppante.

Torino e le sue Alpi : un amore tormentato
I Giochi Olimpici non cambieranno nulla : da secoli i rapporti tra il capoluogo piemontese e le sue montagne sono ondivaghi. Una città di oltre un milione di abitanti (la dimensione di Lione), così vicina alle vette alpine, non può svolgere altro che un ruolo predatore.

Fiore d’asfalto
La montagna come creazione urbana ? Per addomesticarla il cittadino l’ha fatta entrare nel suo giardino, prima di riportare sugli alpeggi un universo a sua immagine. Gli andirivieni dell’appropriazione alpina.

Reinventare la città in quota
Cittadine della neve, le stazioni degli sport invernali hanno creato un nuovo stile di abitare la montagna. Un’urbanizzazione di altitudine che è stata pionieristica ma che si impantana nel neo-ruralismo. Perorazione per il ritorno alla creatività architettonica.

L’euforia cristallina di Bruno Taut
Un’alpe di vetro come anticipazione di un mondo migliore ? Il potere incantatore delle montagne sui pittori era noto. All’inizio del XX secolo un architetto vi ha anch’egli tratto ispirazione per un grande progetto urbanistico dedicato agli uomini di tutto il mondo : costruire, infine, una « buona casa ».

La fine dell’Alp
A Grenoble, a due passi dalla stazione, l’ultima boutique di souvenir alpini ha appena chiuso i battenti. In pieno centro città, gli orologi a cucù svizzeri ed altri piccoli oggetti folcloristici hanno per tanto tempo proposto ai visitatori l’immagine di una montagna idilliaca da poter portare a casa.

Portfolio : Sylvie Friess, contadini di città e cittadini di campagna
Da svariati anni realizza foto di famiglia che non somigliano in nulla a quelle che troviamo nei nostri album. Gli abitanti delle case popolari di Chambéry-le-Haut e i contadini savoiardi qui si trovano uno accanto all’altro con un’allegra indifferenza che presenta soprattutto un quadro di vita quotidiana, urbano e rurale, in corso di banalizzazione.

Alpi d’altrove : Katmandù 2058
Le fotografie di Frédéric Lecloux mostrano una città che i turisti occidentali sembrano ignorare completamente. Ci si chiede allora se si tratti davvero dello stesso viaggio di quello che ci raccontano instancabilmente i nostri alpinisti nelle riviste di montagna. Agli antipodi di un facile esotismo, un’opera notevole e notata.

Il Dizionario Enciclopedico delle Alpi : i compagni dell’alpe
L’artigianato ha sempre rappresentato, nelle Alpi più che in pianura, un’attività essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle comunità paesane. Ad un punto tale che queste competenze specifiche riusciranno a sciamare e portarsi lontano dalle vallate. Oggi l’esodo rurale ha però completamente stravolto questo settore di attività.

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