L’Alpe 27 : l’aria buona di montagna

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Montagna e salute : un mito cui non manca l’aria
L’immagine dell’alpe purificatrice ha la pelle dura … La cura d’aria alpina, ancora invocata ai giorni nostri ed i cui benefici non sono mai stati provati, affonda piuttosto le sue ragioni nel pellegrinaggio e nell’effetto placebo. Profondamente ancorata nell’immaginario, questa credenza deriva dalle relazioni paradossali che l’uomo ha sempre intrattenuto con la montagna.

Un vento che fa vendere
Nelle Alpi il filone è sempre ben sfruttato : dalla promozione delle stazioni turistiche a quella del sapone per il bucato o di un’acqua minerale, i benefici dell’aria alpina si propongono in molteplici situazioni. Un’immagine che trasuda salute.

Svelare i segreti del mal di montagna
L’altitudine è nefasta per i turisti ? La questione soggiace alle numerose ricerche sulla fisiologia condotte alla fine del XIX secolo. La curiosità scientifica per gli effetti dell’aria d’alta montagna si incrocia con gli interessi economici legati alla salute. Un approccio votato ad un futuro roseo.

Abitare nell’aria pura
L’apertura al paesaggio, all’aria e alla luce contraddistingue l’architettura alpina della Belle Epoque, dallo chalet al sanatorio. Grandi finestre e vasti balconi, verande e gallerie assolate, mobili leggeri e arredamento discreto tradiscono un nuovo rapporto con la montagna.

Portfolio : atmosfera, atmosfera …
Anche se può sembrare semplice, rendere visibili le invisibili virtù del clima alpino per attrarre i turisti è una sfida cui i creatori di manifesti si sono dedicati dall’inizio del XX secolo. Nonostante i vincoli imposti dal genere, queste immagini di grande varietà stanno a testimoniare sia lo sviluppo delle stazioni climatiche che quello delle correnti artistiche dell’epoca, oltre alla forza crescente del linguaggio pubblicitario.

Nel paradiso dei bambini
Vietato ai malati di tubercolosi dal 1925, il villaggio di Villard-de-Lans, nel Vercors, scelse di riservare le qualità del suo clima ai bambini delicati. Un orientamento giudizioso (e prelibato) che contribuirà allo sviluppo turistico di questa originale stazione climatica.

L’alpe che cura, l’alpe che esclude
I grandi sanatori testimoniano ancora oggi la grande lotta intrapresa centocinquanta anni fa contro la tubercolosi. Allora c’era un solo rimedio : il sole e l’aria di montagna. In queste gigantesche navi alpine, tagliate fuori dal mondo per paura del contagio, i malati si imbarcavano per una cura di lungo corso. Una storia medica e sociale che ha lasciato il segno nel paesaggio delle Alpi.

Brodo di cultura
La letteratura si nutre d’aria pura. Porte chiuse propizie alle derive dell’anima, il sanatorio è uno spazio di scelta per lo scrittore. Sono numerosi i romanzi ed i racconti autobiografici che narrano i sogni e le angosce di una piccola società chiusa tra le parentesi della sua opera tra le vette.

Il lusso dei poveri
Una testimonianza forte sull’aspra quotidianità dei malati sospesi tra la vita e la morte, tagliati fuori dal mondo e sottoposti ad una ferrea disciplina. Così appare questo romanzo autobiografico di un poeta colpito dalla tubercolosi. Nel 1942 Jean Rousselot trascorre un soggiorno in un sanatorio di Saint-Hilaire-du-Touvet, nell’Isère. Pagine di vita.

L’aria col filtro dell’arte
Pittori atmosferici : così potrebbero essere definiti Ferdinand Hodler e
Ernst Ludwig Kirchner, la cui opera offre uno spazio d’onore alla montagna. Per questi artisti dell’inizio del XX secolo l’attenzione portata alle proprietà ottiche dell’aria entra in risonanza con gli stati d’animo. Ma alla visione contemplativa e simbolista dell’uno si contrappongono i paesaggi espressionisti e dinamici dell’altro.

Alpi dal cuore d’acciaio
Con l’aria « buona » delle miniere numerosi Alpini si sono rovinati la salute sin dalla Preistoria. Come resistere d’altronde dinanzi a quelle ricchezze che hanno dato da vivere a tante valli prima della scoperta dell’oro bianco ? Viaggio nella siderurgia di montagna.

Alpi d’altrove : l’Altaï
Ai confini della Siberia, a cavallo tra la Cina, il Kazakhstan, la Mongolia e la Russia, la piccola repubblica dell’Altaï, membro della federazione russa, tenta di aprirsi al turismo di montagna. In marcia sul tchouyskyi trakt .

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