L’Alpe 43 : L’Alpe ha 10 anni!

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Dieci anni … e poi ?
Sono passati dieci anni, è giunta l’ora dei bilanci ? In questa piccola frazione di secolo le Alpi sono cambiate e non sempre nella direzione giusta … La diversità culturale e la varietà del patrimonio rurale che ne costituiscono la ricchezza continuano ad essere schiacciate, nell’indifferenza generale. Dovrà svolgersi un serio dibattito sul futuro del massiccio e delle sue popolazioni e L’Alpe si impegnerà a fondo in tal senso. Un’ottima motivazione per i prossimi dieci anni …

Ti ricordi, André ?
André Pitte è il padre de L’Alpe. E troverebbe « formidabile » che questa figlia di cui è andato così fiero compia oggi dieci anni. Traghettatore di idee e di amicizie, sarebbe felice di vedere riuniti in questa occasione tutti coloro che hanno partecipato all’avventura dei quaranta e più numeri già pubblicati. Questo scalatore di monti, di parole e di pietanze ci ha lasciati nel  2006 ma il suo entusiasmo continua ad ispirarci. A lui, un omaggio fraterno.

Montagna magica ?
L’estasi è davvero di rigore dinanzi ai « sublimi » paesaggi alpini ? Dobbiamo ammirare beatamente le virtù della montagna ? Un approccio iconoclasta che scalza i cliché e i discorsi di convenienza mettendo in discussione la rappresentazione idilliaca delle Alpi e la perennità del mito alpestre.

Paesaggi delle origini
Una foto scolorita può costruire lo sguardo con cui si osserva il mondo ? Proiettare nell’inconscio un paesaggio natale che ci ha segnato per la vita ? L’immagine di un dramma familiare è l’esperienza primordiale dell’autore che ha modellato la sua lettura dei paesaggi alpini ed il gusto per un genere fotografico contemporaneo che privilegia una percezione intima ed essenziale della montagna. Rimembranze.

Terza dimensione
Come vivere senza rilievo ? Al dritto o al rovescio, versante nord o facciata sud, nei fossi o sui dossi, con i quarti d’ombra o le pendici luminose, accanto al fuoco o su una parete, all’alpeggio o al caffè : quanto è bella la montagna !

La fata dei ghiacci
Nel 1968 la pattinatrice artistica Peggy Fleming si presenta ai Giochi Olimpici invernali di Grenoble coronata da due titoli mondiali. Nello scrigno del palazzo dello sport l’Americana scivola e volteggia sprigionando un’emozione rara, incarnazione della grazia sul ghiaccio. E un colpo di fulmine per il pattinaggio.

Blocco notes
Il taccuino di viaggio dell’alpinista è disseminato di osservazioni eterogenee, buttate giù nel susseguirsi delle ascensioni, tra  lo schizzo di un percorso e l’altro. Piccolo catalogo di pensieri pertinenti ed impertinenti raccolti ai quattro angoli delle montagne del mondo.

La mia alpe
Ad alcuni autori bastano poche righe per evocare la «  loro  » alpe, senza dimenticare gli specialisti dell’immagine, che hanno anche loro qualcosa da dire ! In questo numero proponiamo un insieme di brevi testi e fotografie, suddivisi in tre « interludi ».

Road movie in Elvezia
Evadere a cavallo della moto e fuggire dalle montagne natie per andare a cercare nuovi orizzonti oltre i passi. Ma nel paese di Heidi c’è solo un passo tra l’esotismo e la cartolina … passeggiata scoppiettante di un Lucky Luke vallese.

Un ascensore per le vette ?
È utopica l’idea di collegare le viscere delle Alpi ad un paesino svizzero ? Voler associare il transito continentale allo sviluppo locale o l’alta velocità sotto al San Gottardo al passo lento e cadenzato dell’escursionista ? Questo progetto ardito non vedrà la luce, ma rimane un caso esemplare delle grandi questioni poste oggi dalla sistemazione del territorio alpino.

La grande mandria
Dalla Camargue al Vercors, la transumanza disegna un sentiero di amicizia e tesse il trait d’union tra gli uomini e i loro luoghi. All’ombra della stalla di alpeggio lo spirito comunitario siede a tavola per condividere, ridere, mangiare, fare progetti e rifare il mondo. Qui tra i prati la felicità è racchiusa nella capanna.

Felice come le pietre
Le sue dispute con i sassi sono una vecchia storia : li raccoglie, li ammucchia, ne estrae la poesia minerale e ne fa il ritratto. Queste pietre prive di nobiltà talvolta si impongono a lui come sculture, talvolta risuonano come parole. Un modo molto personale di immaginare l’alpe e l’arte unite da un solo destino.

Il ritorno dello scemo delle Alpi
La reintroduzione di questa figura ineludibile del mondo alpino è una missione patrimoniale cui l’autore di queste righe si è votato corpo ed anima. Sfruttando un soggiorno in Savoia, si è dedicato tenacemente a far rivivere un personaggio che si credeva ormai scomparso. Resta solo da capire da quale parte si trovi lo scemo …

Il ciclismo volge … all’alpeggio
L’epopea alpina può prendere le sembianze del ciclismo ed i sentieri della pastorizia snodarsi lungo i grandi passi del Tour de France. Di pendice in sentiero, come un giovane etnologo ha scoperto la montagna ed i suoi pastori lungo le strade degli eroi della bici.

Salvate le acque !
In Svizzera un’antica rivalità oppone i laghi alle Alpi, la cui ombra patriottica oscura da oltre un secolo i tesori archeologici delle zone lacustri che li circondano. A  Neuchâtel si sogna di farli entrare nel patrimonio mondiale dell’Unesco. La recente scoperta di un villaggio del Neolitico, racchiuso nel cuore storico del massiccio saprà riconciliare acque e vette ?

Gentille Alouette…
Sotto alle pale volteggiano i ricordi … un elicottero colpito a morte mette a nudo le ferite facendo risorgere un’alpe intima e dolorosa.  Fermo immagine a due passi dal Monte Bianco, sotto ai cavi della funivia dell’Aiguille du Midi.

Dietro le quinte de L’Alpe
Dieci candeline … un piccolo passo nel corso del tempo ma un grande passo per la nostra rivista ! Un’occasione per svelare i segreti di una lunga gestazione .. e delle fate buone che si sono chinate sulla sua culla ! Un progetto originale che fa parte ormai del paesaggio culturale alpino, ma soprattutto una storia di persone.

Un faro nella montagna ?
Nel 1998 la creatrice di Alpes Magazine scopriva con entusiasmo L’Alpe. Dieci anni dopo, il suo percorso professionale l’ha condotta verso altri orizzonti. Forte della nuova esperienza,  la fantasia di Claude Comet vola : sui prossimi dieci anni e su una rivista impegnata che potrebbe essere un riferimento per le genti dell’alpe. Scommettiamo ?

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