L’Alpe 52 : La via dell’aria

Traduzione   : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Passeggeri del cielo

Icaro e Leonardo sono i loro maestri di sogni : Claudia Marchesin e Serge Reynaud creano curiose sculture aeree nell’atelier del Trièves, ai piedi del Vercors. Ispirati dagli uccelli, cesellano vascelli volanti che solcano i cieli. Decollo per il paese delle meraviglie …

1784-2011 : una storia da pazzi (volanti)

Nelle Alpi l’aeronautica si è fregiata dell’audacia di inventori geniali e pionieri talentuosi che hanno saputo correre dei rischi talvolta insensati. Da Henri Fabre, progettista del primo idrovolante, a Bertrand Piccard che vola con il sole, passando per Joseph Thoret, precursore del turismo aereo, una galleria di ritratti di alcuni fantastici pazzi del volo (alpino) con le loro incredibili macchine.

Un cacciatore alpino e un pioniere dell’aria

Le vette del Mercantour hanno ospitato dall’inizio del XX secolo i primi tentativi, un po’ folli, di un capitano dell’artiglieria che credeva senza esitazioni nel futuro successo di ciò che pesa più dell’aria, al punto di inventare più tardi un curioso aerodromo …

Abbiamo attraversato le Alpi. 1910-2010

Un secolo dopo la prima traversata delle Alpi in aereo di Jorge Chavez nel 1910, abbiamo rifatto lo stesso percorso, memorabile per le ragioni più disparate, con, nel ruolo del pilota, l’autore di questo articolo. Quando il vissuto ricuce con la storia in un’avventura bella e ricca di emozioni.

Hyppies nel blu

Il volo libero ha decisamente un nome giusto. Nato negli anni ’60 in California con il deltaplano, spicca realmente il volo presso il grande pubblico vent’anni dopo, con lo sviluppo del paracadute da pendio nelle Alpi. Attività che ancora oggi stimolano la nascita di fortissime reti sociali.

Qualcuno vola sul nido del … gregge

Pastore nel Champsaur, nel sud del massiccio degli Écrins (Hautes-Alpes), Matthieu Roulet conduce le bestie al pascolo e sogna quelle che volano. Conosce a memoria il suo alpeggio, i sentieri ed i rilievi, così come le correnti termiche e le brezze del suo cielo che percorre in parapendio. A volte in estate, dopo un breve riposo, il pastore volante dispiega la grande ala e sorveglia il gregge dall’alto …

La saga dei Cassini

Cartografi, geografi ed astronomi di padre in figlio dalla fine del XVII secolo e fino all’inizio del XIX, i Cassini hanno disegnato il territorio francese con una precisione sin ad allora ineguagliata. I loro tesori scientifici ed artistici sono conservati nella cartoteca dell’Istituto geografico nazionale. Ne abbiamo estratto alcuni meravigliosi dettagli alpini per le riproduzioni offerte nel 2011 e 2012 ai nostri abbonati.

L’idolo di pietra e la mummia dei ghiacci

Ultimo mostro sacro del fumetto italiano, Sergio Toppi racconta a modo suo, paradossale e divertente, la favolosa storia di Ötzi, la mummia scoperta in un ghiacciaio alpino. Non è la prima volta che il disegnatore milanese (nato nel 1932) si interessa alle montagne e tesse una metafora minerale.

150 anni fa nasceva l’Italia. E ora ?

Ha ancora senso una celebrazione come questa mentre le frontiere nazionali cedono il posto ad entità regionali transfrontaliere ? Un’occasione per riflettere sulle ricomposizioni territoriali ed il puzzle identitario di un’Europa in costruzione.

Retour en haut