L’Alpe 55 : Planeta Genoble

Traduzione  : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Un mosaico di culture

I Grenoblesi vengono da… lontano, almeno per i tre quarti della popolazione ! Dalla Francia certamente ma anche da numerosi paesi del mondo. Si contano più di quaranta comunità straniere che rendono Grenoble un interessante snodo della multiculturalità , una città militante che ha saputo superare le difficoltà del melting pot per tramutare in ricchezza le differenze culturali.

Lettera a quelli laggiù

«  Gens d’en haut » narrava dello sguardo che portano le genti di città sugli abitanti delle montagne. E se per una volta lasciassimo la parola alle montagne ? Cosa avrebbero da dire su di noi, gente di valle, che talvolta li guardiamo un po’ (troppo) dall’alto ? Uno sguardo caustico su un rapporto millenario che non è mai stato facile …

Capitale degli oceani

Ricordate Damien ? Alla fine degli anni ’60, appena usciti dall’adolescenza, due amici decidono di fare il giro del mondo sulla barca a vela Damien con l’intento di affrontare anche le vette ghiacciate dell’Artico e dell’Antartico. Marinai e alpinisti hanno la stessa tempra. Una favolosa avventura nata sulle montagne che circondano Grenoble e raccontata per noi dall’autore.

Vista dalle Montagne Rocciose

Al di là dell’Atlantico e del Pacifico Grenoble viene comparata a Bariloche o a Queenstown. Ma per una Canadese che ha girato tutte le grandi città di montagna del mondo, la capitale del Delfinato è affascinante non solo per le vette ma anche per il piacere dei sensi e le discussioni senza fine su tutto quanto riguardi le Alpi… intorno ad una bottiglia di Gamay. Uno sguardo innamorato.

Doisneau a Grenoble

Uno sguardo tenero sugli operai delle fabbriche Brun ed un altro, più neutro, sulle prodezze tecnologiche dei grandi laboratori di ricerca. Robert Doisneau è stato al contempo giornalista militante, fotografo industriale ma anche testimone degli sconvolgimenti sociali del suo tempo, pubblicitario irriverente, artista e… papà giocoso. I mille volti sconosciuti di una personalità accattivante.

Michel Destot e Robert Paragot : Incontro in quota

Dialogo complice tra due montanari urbani. Uno, deputato e sindaco di Grenoble, l’altro, parigino e uno dei grandi alpinisti del XX secolo, condividono lo stesso impegno sulle vette ma soprattutto la stessa battaglia politica : democratizzare la pratica della montagna… fino al cuore delle periferie.

Portfolio : momenti di pausa

Per strada. È qui, tra i vecchi muri di Lakanal e l’audacia architettonica del nuovo quartiere di Bonne, che sono stati realizzati questi curiosi faccia a faccia. Con Corentin Mossière dal ritratto definitivamente rigido e Bruno Moyen dall’iPhone acido. Per strada. Dove a volte arriva la fotografia quando si espone a Grenoble.

L’erbario di Rousseau a Grenoble

Nel 2012 si celebreranno i trecento anni dalla nascita del filosofo ginevrino ed è l’occasione per ricordare i suoi soggiorni in Savoia e nell’Isère, ed in particolare a Grenoble, che egli cita in una delle sue Meditazioni. Lo testimonia il diario del suo ospite, una piccola cronaca divertita di un soggiorno che segnò il pensiero della città del Delfinato.

Una città in (tuta) blu

Il mondo operaio grenoblese, nato con l’avvento dell’idroelettricità, è più che mai vivo, pur essendo profondamente mutato. Una rivoluzione sociale che se avessimo cura di approfondire potrebbe insegnarci molto sull’andamento del mondo d’oggi.

Dibattito : un discorso « su » Grenoble

L’immagine della città ha subito profonde mutazioni nel corso degli ultimi decenni. Fino ad un certo « discorso di Grenoble » nel luglio 2010 che non era in fase con la realtà vissuta dalla cittadinanza né nel tono né nel merito. Perché la vitalità e l’attrattiva di questa città-laboratorio che unisce scienza e montagna sono ancora d’attualità anche se il famoso trittico università-ricerca-industria ha bisogno di essere riscritto. Analisi.

Pratica : le chicche grenoblesi della redazione

Abbiamo chiesto eccezionalmente agli amici della redazione di svelare i loro indirizzi più intimi e talvolta faceti.

Montagne… al femminile

Due donne firmano un bel libro sulle genti dell’alpe che rendono viva la montagna. Pastori e pastore tratteggiati con una scrittura poetica e attaccata al senso della vita per chi sceglie un mestiere così singolare. E, a far da contrappunto, piccole cose e ritratti birichini rubati con tenerezza da una giovane fotografa che sa andare verso gli altri. Estratti.

A cosa serve la Convenzione alpina ?

Il trattato internazionale festeggia i vent’anni. Un’occasione per interrogarsi sulla sua utilità, sulle sue realizzazioni ed il suo funzionamento. Incensato da alcuni, contestato da altri, questo strumento ideato per riunire le aree alpine intorno alle tematiche della protezione e dello sviluppo conserva ancora la sua ragion d’essere ? Inchiesta.

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