L’Alpe 75 : Spostarsi sulla neve: la grande avventura

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

IL DOSSIER

La belle époque del trasporto sulla neve

Già settemila anni fa gli uomini avevano adottato lo scivolamento per il trasporto sulla neve, ma si dovrà attendere la fine del XIX secolo perché questa modalità diventi sinonimo di sport e di svago. Ecco a voi la grande saga della nascita degli sport invernali nelle Alpi. Di Pierre-Louis Roy, collezionista di documenti antichi, specializzato nello sviluppo del turismo.

lalpe-75-05Lo skipper e la zucca

Il vantaggio di una pendenza è che… scende ! Ma bisogna pur sempre saper controllare il mezzo di scivolamento del quale ci si serve. Sin dall’alba della storia dell’uomo, slitte e slittini sono stati utilizzati per trainare persone e cose, tanto da divenire mezzi di trasporto essenziali per l’agricoltura di montagna, d’estate come d’inverno, ancor prima di divenire strumenti di divertimento nelle prime stazioni di sport invernali. Di Jean-Loup Fontana, conservatore di Roudoule, ecomuseo in terra gavotte.

Bobsleigh : le gioie del legno

Le collezioni del Musée dauphinois custodiscono numerosi oggetti, come questo bobsleigh in legno, tessuto e metallo. Molti di questi sono presentati nella mostra « La grande storia dello sci » che (anche se il nome non lo dice!) lascia ampio spazio agli altri sport sulla neve nelle Alpi. Di Chantal Spillemaecker, capo conservatore del Musée dauphinois.

ESPOSIZIONE

Tairraz, Frison-Roche e le popolazioni dell’Artico

Il Musée dauphinois presenta una prestigiosa esposizione su queste popolazioni per le quali il trasporto sulla neve è una modalità indispensabile di vita e sopravvivenza. Abbiamo estratto questo reportage di Pierre Tairraz, realizzato proprio cinquant’anni fa. Caroline e Valérie, le figlie di Pierre e Danièle, gestiscono la collezione del grande fotografo di montagna e ricordano qui le immagini del padre viaggiatore.

lalpe-75-08L’essere e lo sci : Sartre, un freerider ?

Scio quindi sono. Per quanto possa sembrare sorprendente, un filosofo si è particolarmente interessato allo sci : Jean-Paul Sartre. Nella sua opera più importante, L’essere e il nulla, analizza in dettaglio l’aspetto ludico degli sport sulla neve, che vede come una via per percepire la propria libertà, quasi fossero una modalità per viverla autenticamente. Decrittazione di Alain Ghersen in guisa di alpinista-filosofo.

L’abecedario dei patiti di sport sulla neve

Originario di Chamonix, allenatore e istruttore di sci, ex giornalista che si divide oggi tra la realizzazione di documentari e la redazione di opere sullo sci e sulla montagna, Gilles Chappaz, si diverte per noi a definire con ventisei lettere l’emozione dello sci e l’ebbrezza che procura. Un abecedario assolutamente soggettivo, tra gioco e passione.

PORTFOLIO

François Schaer : scompigliare le piste

Jours blancs è un lavoro sul colore. Di primo acchito il postulato formale della collezione sembra semplice : prendere il bianco della montagna innevata e la nebbia dei giorni senza luce per farne lo sfondo su cui mettere il colore. Pennellate di blu, di giallo, di rosso (che richiamano il mondo dello sci) vanno a dare vita alla superficie liscia ed immensa delle vette svizzere. Di Pauline Martin, commissario delle esposizioni presso il museo dell’Eliseo di Losanna.

lalpe-75-11Hippy in vetta 

Negli anni ’70 in Francia si affacciano nuovi sport di scivolamento, sulla scia della contro cultura americana. Il surf arriva in montagna fino a trasformarla oggi in snowpark. A fianco alle attività classiche, questi sport rivendicano la sete di libertà e di piacere. Si creano allora delle vere e proprie comunità con i loro stili, valori e parole d’ordine. Che lo spettacolo cominci… Di Véronique Reynier, professore associato in psicologia sociale all’università di Grenoble Alpes.

& ANCHE

ESPOSIZIONE

Gioie e dolori del rotocalco

Zembla ha segnato la primissima infanzia di colei che oggi, divenuta capo conservatrice del patrimonio, ha voluto un’esposizione sulla montagna rappresentata nei fumetti. Isabelle Lazier racconta qui i suoi primi passi tra i piccoli riquadri illustrati e le loro interpretazioni alpine che prefiguravano l’evento « Pic & bulle », da vedere in questo momento al museo dell’Ancien Évêché a Grenoble. Flash back sensibile.

lalpe-75-14STAGIONALE

Il mondo visto dall’alto

Paesaggio->Paesaggi : l’Isère fa da laboratorio ad un programma culturale di grande respiro in cui si intessono le opere di più di venticinque artisti. Da quale punto di vista descrivere la realtà ? Il quesito è rivolto a tutti, scrittori, pittori, cineasti o ricercatori. Inizialmente la veduta dall’alto si impone per la sua panoramicità, che sembra abbracciare il mondo così com’è. Ma guardare da sopra basta davvero per raggiungere la verità ? E se le vedute dall’alto non fossero che strutture della mente ? Di Guillaume Monsaingeon, fondatore de l’“Opificio della cartografia potenziale” e commissario delle esposizioni.

BELLE PAGINE

La casetta nella montagna

La Bouitte è incastonata alle porte del Parco Nazionale della Vanoise, nella valle di Belleville. Questo ristorante di eccezione festeggerà a dicembre il quarantesimo anniversario. In cucina René e Maxime Meilleur formano l’unica coppia padre-figlio ad avere conquistato dalla prima alla terza stella Michelin. Goutatou, il nostro cronista buongustaio, li ha incontrati per offrirci un bel libro sul patrimonio della Savoia e al contempo sulla cucina alpina, pubblicato recentemente dalle edizioni Glenat. Estratti.

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