L’Alpe 31 : l’affascinante maurienne

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Sconcertante Maurienne
Lassù il sole splende più forte e c’è la tentazione di dimenticare il fondo valle, che pure è un’arteria vitale per la regione e svolge, secondo i casi, il ruolo di catalizzatore economico o di … guastafeste. Storia di altitudine o di attitudine ?

Migliaia di segni sulle rocce
L’arte rupestre si fregia di un repertorio notevolmente ricco lungo tutta la storia della valle. Dall’ultima glaciazione sono state tracciate e poi dipinte migliaia di figure, all’aria aperta, sulla superficie delle rocce. Al di là dell’espressione artistica, e nonostante le difficoltà di interpretazione, esse sono la testimonianza di culture e modi di pensare : quelli delle civiltà alpine che si sono succedute da Saint Michel de Maurienne a Bessans.

La Val di Susa : dalla guerra alla pace
Passaggio obbligato attraverso le Alpi, Susa, capitale del regno di Cozio, ha sfruttato la sua posizione strategica ai piedi del massiccio del Moncenisio. La provincia delle Alpi Cozie, nata dall’alleanza con Roma, riunì infatti le principali valli alpine, tra cui la Maurienne, e segnò l’inizio della loro romanizzazione.

Moncenisio, porta dell’Italia
Tra i viaggiatori che hanno traversato il famoso passo del Moncenisio, sono numerosi coloro che, divisi tra lo spavento e l’entusiasmo, vollero lasciarne una testimonianza. La fascinazione è viva ancora oggi perché la « porta millenaria delle Alpi » fu molto più che una soglia di accesso alla dolce Italia, ma di volta in volta luogo di scambio, di innovazione o di confronto … insomma un luogo di primaria importanza della storia europea.

Cammin … salando
« Oro bianco » un tempo, il sale ha perduto i suoi privilegi dinanzi all’avanzata inesorabile delle nuove tecniche di conservazione. Ritorno su un’epopea gloriosa e sulle tracce che ha lasciato nei paesaggi della Vanoise.

Quando l’Europa si cercava …
Muraglie, e qui la parola non è vana. In queste regioni di frontiera fluttuanti al ritmo delle vicissitudini politiche, la storia non ha lesinato sui materiali. Nell’era dell’Europa di Schengen, rimane una formidabile eredità da condividere al di là dei monti.

Montanari irriducibili
Un agglomerato di case inerpicato a 2000 metri di altitudine resiste ancora sul fondo di una delle più belle valli di Bessans. Disdegnando neve e valanghe, i suoi abitanti hanno a lungo affermato la loro autonomia forgiandosi un’originalità culturale divisa tra Savoia e Piemonte.

Vitelli, vacche, maiali …
La vita pastorale ha lasciato nella Maurienne l’impronta di una cultura originale. Dalle montagne più piccole alla grande transumanza, la quotidianità dei suoi abitanti si è a lungo confusa con quella del bestiame. Alcune eco risuonano ancora da valle a monte nella vallata.

Un incontro in memoria
Da Vienna a Bessans, due sguardi sovrapposti al di là del tempo. Gli scritti di una giovane etnografa austriaca su un mondo dimenticato vengono travolti da una rilettura in sito, molti decenni dopo. Reazioni, interrogativi ed immagini fuggitive riuniti in uno stesso dolore dalla storia del secolo.

Figli di fabbrica
La memoria operaia della Savoia è stata recentemente oggetto di una magnifica opera di Michel Étiévent che raccoglie documenti fotografici antichi e testimonianze di protagonisti che hanno vissuto e lavorato nelle zone industriali create all’ombra delle Alpi. Belle pagine della Maurienne …

Il bleu de Termignon : tutto un formaggio !
Raro ed unico, il bleu de Termignon può andar fiero di una storia di quasi tre secoli. Il suo segreto ? Gli alpeggi di Termignon ed il rigoroso rispetto di un sapere ancestrale. In questa regione di allevamento e produzione lattiera si ama il lavoro paziente e minuzioso e si ha voglia di farlo sapere. Storia di una passione.

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