L’Alpe 32 : monti e pietanze

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Terra madre
Lo sognava, André*… quel Gran Giro del Mediterraneo che un giorno avrebbe fatto per gustarne tutti i sapori. Valicando d’un sol passo tutte le montagne, da Die a Genova, attraverso le Alpi Marittime, avrebbe solcato altri sentieri in altre alpi. Dalle vette delle Alpi Giulie fino ai passi dell’Atlante, passando per le cime sacre della Grecia, le colline dell’Anatolia, il Krak dei Cavalieri o l’oasi di Chebika. Senza dimenticare ovviamente l’amata Corsica, alpina sperduta nel cuore dei flutti del mare progenitore. In realtà quel viaggio André Pitte l’aveva già fatto, da viaggiatore immobile attraverso i piccoli momenti della vita vera. Un testo straordinario !
* André Pitte, fondatore e direttore della redazione deL’Alpe. 1942-2006.

Il viaggio delle papille
Un paese si gusta almeno quanto lo si osserva. Un concetto estraneo ai primi turisti alpini. A lungo disdegnati, i piatti regionali sono stati scoperti meno di un secolo fa. Così, promossi a curiosità turistica, sono stati autoritariamente codificati. Una standardizzazione rimessa in discussione dalla nuova cucina del territorio che rivisita le vecchie ricette familiari.

Vincere le stagioni
Preservare i prodotti estivi per non trovarsi sprovvisti quando batte la tramontana e cade la neve : come le formiche, i contadini, e ancor di più i montanari, hanno dato prova d’ingegno per conservare il cibo. Le numerose e svariate tecniche si declinano al passo delle culture e delle produzioni locali.

La fortuna delle Alpi
Fiere e mercati occupano un posto fondamentale nelle società alpine. Lungi dal limitarsi alle città, questi luoghi d’incontro a predominanza rurale hanno intessuto nel corso dei secoli una vasta rete di scambi. Luoghi di commercio e d’incontro che hanno permesso alle popolazioni montane di partecipare ai circuiti economici e culturali europei.

Carpe viaggianti
In Savoia era possibile trovare un tempo sui banchi dei mercati delle carpe vive, provenienti dalla Dombes a dorso di mulo ! Questo pesce molto apprezzato è stato oggetto di allevamento intensivo in numerosi stagni di questa parte dell’Ain, dando vita nel corso dei secoli ad un fruttuoso commercio con le regioni vicine.

Pesca nel campo
In questo sorprendente paese che è la Dombes, nato dai ghiacciai alpini, si raccolgono carpe o cereali, secondo le annate. Sguazzare nell’acqua e nel fango, nell’aria frizzante del primo mattino, può essere una gioiosa necessità quando si tratta di riportare nelle reti una pesca miracolosa …

Il grande inventario
In Svizzera il patrimonio culinario è al centro di una grande progetto di inventario. I sondaggi hanno già recensito diverse centinaia di specialità tradizionali, una varietà che testimonia il mescolarsi delle popolazioni. Parte importante della storia culturale del paese, le specialità della cucina sono attualmente oggetto di uno studio appassionante. Piccola degustazione in guisa di antipasto e anteprima.

Album : paesaggi sul cuoio
Il fotografo Liberto Macarro vede montagne là dove altri immaginano vacche ! Probabilmente perché il prodotto di questa unione, quella dell’animale e della terra cui fa la corte al pascolo, dà vita ad uno dei più grandi formaggi del mondo : il beaufort. Un sguardo singolare che sconvolge i sensi.

Velieri di cime
Il pane quotidiano degli alpini di un tempo era dovuto tanto alle correnti d’aria delle vette quanto all’acqua dei torrenti. Se la preparazione degli alimenti ha lasciato nei villaggi un nutrito patrimonio, c’è qualcosa di spesso dimenticato : il mulino a vento. Anche se, guardando bene …

L’irragionevolezza della crescita
La spirale infernale dell’aumento incessante delle capacità di trasporto : uno yogurth alla fragola ha davvero bisogno di un viaggio di 9.000 chilometri per arrivare sulla nostra tavola ? Facendo eco al nostro numero 29 dello scorso autunno, ecco una rimessa in discussione radicale dell’assurdità della circolazione sfrenata da parte di un fan del ritorno al locale.

Kunlun, la montagna cosmica
Ai confini del Tibet, ad ovest della Cina, si erge un’imponente catena montagnosa considerata l’origine ed il centro del mondo nella mitologia cinese. Inestinguibile fonte di vita per i fiumi che vi nascono, il Kunlun ospita anche il meraviglioso frutteto di Xiwangmu, la regina degli immortali.

Retour en haut