L’Alpe 41 : Chiari, freschi e dolci … laghi

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Da una riva all’altra
Al centro del Lemano le acque increspate elvetiche e francesi sciabordano gaiamente all’unisono … queste acque che si mescolano superando una frontiera invisibile non simboleggiano forse la diversità e la ricchezza di quell’incontro ? Di fronte al sublime panorama lacustre che separa e unisce i due paesi, uno scrittore medita sull’essenza ed il senso dei nostri paesaggi culturali.

La fata (buona) delle acque alpine
La trota di lago e di fiume è apprezzata da tempo immemorabile per la finezza delle sue carni. Con l’arrivo dei primi turisti si abbiglia poi di tutte le virtù alpestri. Ancora oggi mangiando una trota fresca di montagna si degusta tutto il sapore dell’altitudine … qualunque sia la sua provenienza. Poco importa la specie se c’è il sapore dell’alpe !

Vogatori in vetta
Portare il mare in montagna : un miraggio che fece sognare il Club alpino francese ed il Club nautico di Nizza, complici nel 1911 di una sorprendente impresa di promozione turistica nelle Alpi Marittime, basata su un inedito sport alpestre : una gara di canottaggio sul lago montano di Rabuons.

Le luci del lago
Dei segnali colorati indicano dighe, porti e pericoli del Lemano. Sontuosi fari pubblici e vecchi fanali privati lampeggiano da decenni, conducendo in porto i marinai di un oceano tascabile, non privo di scogli e di collere. Nel corso delle sue navigazioni Gilles Favez ha redatto un inventario fotografico di questi monumenti sconosciuti, fedeli sentinelle del lago.

Traffici acquatici
Il contrabbando via lago tra il cantone svizzero del Ticino e l’Italia è un aspetto originale di una pratica locale secolare. Al cospetto della vigilanza dei doganieri, i contrabbandieri hanno sempre dato prova di grande ingegnosità. Così delle imbarcazioni alquanto singolari si prestavano all’abile gioco del gatto e del topo, sopra e … sotto i flutti !

Portfolio : per ridere un po’
Plonk e Replonk : denominazione di origine incontrollata per una fabbrica dell’umorismo sulle vette del Jura svizzero che si diverte a ribaltare i cliché (in tutti i sensi!) in divertenti fotomontaggi che mescolano assurdo e derisione. Il museo del Lemano, a Nyon (Vaud), ha aperto loro i suoi archivi e si presta al gioco per la durata di una mostra. L’occasione per scoprire i « mondi paralleli e perpendicolari » dei due creatori iconoclasti !

Onde in risonanza
Olivier Messiaen, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita, ha composto la maggior parte della sua opera nella pace della sua dimora di Petichet, sulle rive del lago di Laffrey, nella regione della Matheysine (Isère). Un’opera ampiamente ispirata dai paesaggi del Delfinato, dagli uccelli, ma anche dalla musica e dai colori dell’acqua.

Marinai (alpini) d’acqua dolce
La Svizzera dispone di un’autentica forza navale … e non è uno scherzo ! Non è neanche sorprendente, considerati i grandi fiumi e i laghi che costeggiano le sue frontiere o che costituiscono, nel cuore del paese, vie di passaggio e d’invasione. Dalla seconda guerra mondiale un’unità militare dotata di vedette da combattimento percorre le acque elvetiche per garantire la sicurezza delle frontiere nazionali.

Non è sexy la montagna ?
Distacco dei giovani dalle pratiche alpine, concorrenza di altre destinazioni, numeri del turismo in discesa … la montagna non fa più sognare ? In un momento in cui l’epoca d’oro delle stazioni di sci sembra volgere al declino, si pone un problema : come dare alle giovani generazioni le chiavi di un universo che esse sembrano abbandonare ? Una questione fondamentale per il futuro del turismo nelle Alpi.

I primi pastori delle Alpi
7.500 anni fa, mandrie di pecore, capre e mucche appena addomesticate scoprivano con delizia la buona erba degli alpeggi. La rivoluzione culturale del Neolitico trasforma i cacciatori-raccoglitori in pastori-coltivatori e sigla quel controllo dell’uomo sulla natura che modellerà per millenni le nostre società. Alla luce delle più recenti ricerche archeologiche, un’esposizione del Musée Dauphinois illustra i primi passi della civiltà pastorale alpina tra preistoria e antichità.

O lago mio !
La pesca è un’attività tradizionale sui laghi italiani, benché i professionisti di quest’attività sia in costante diminuzione. Coloro che la praticano ancora hanno dovuto adattarsi alle modifiche dell’ambiente e della domanda. Lontano dai clamori, questi uomini dell’ombra ( e dell’onda …) conducono una vita a parte, perpetuando un sapere ancestrale ed un’autentica cultura lacustre.

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