L’Alpe 49 : Mercantour, i monti, il mare

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche   ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Alpina o marittima ?

Nel corso dei millenni il Mercantour, contrada di frontiera dai rilievi complessi, è stato incessantemente battuto dai venti della storia tra vette e litorale. Panorama geopolitico di una terra in movimento che è ancora alla ricerca di un’identità forte.

Racconto di un viaggiatore

Nel 1794 Albanis Beaumont pubblica a Londra il bel volume illustrato, Travels through the Maritime Alps. Frutto di numerosi viaggi a piedi dell’architetto savoiardo, l’opera ripercorre una traversata dalle Alpi Marittime in Italia fino a Lione, attraverso il Colle di Tenda, Nizza, la Provenza ed il Languedoc. Dedicato alla duchessa di Gloucester, non è mai stato tradotto in francese. Un estratto dal capitolo intitolato « Partenza da Tenda ».

Il parco ed il re cacciatore

Paradosso della storia, il Mercantour, ultimo arrivato tra i parchi nazionali della Francia metropolitana, deve parte della sua esistenza al fatto che gran parte del suo territorio è stata a lungo riserva di caccia della casa reale. Una curiosa serie di circostanze giuridiche, storiche e diplomatiche che gli hanno consentito di allargarsi su aree praticamente libere da sovrastrutture.

Una storia movimentata

In trent’anni il parco nazionale del Mercantour ha vissuto molte avventure. Talvolta contestato violentemente, troppo a lungo ripiegato su sé stesso, oggi deve intraprendere una mutazione per aprirsi ulteriormente agli operatori sul campo e farsi accettare meglio.

Terra d’uomini

Quale paesaggio umano cela questo territorio di cui spesso si vantano le ricchezze naturali ma che si rivela essere anche (e anzitutto?) una montagna molto sensuale ? Per disegnarlo Caroline Audibert ha camminato pazientemente lungo i sentieri per incontrare uomini e donne, tessendo poco a poco un ritratto fatto di sfumature di una regione che gioca funambolescamente tra passato e futuro.

Un territorio dai mille volti

L’identità del parco del Mercantour deve alla diversità dei suoi paesaggi tanto quanto ai molteplici sguardi degli uomini e delle donne che lo abitano o lo frequentano. Una recente riforma legislativa ha compiuto una piccola rivoluzione dando alla popolazione la scelta di appropriarsi del territorio per svilupparlo meglio. Un contesto istituzionale nuovo, visto dal geografo ed illustrato qui con ritratti di protagonisti incontrati sul posto.

Parole e Meraviglie

In un inerpicato vallone di altitudine del Mercantour le rocce parlano… luogo di misteri e chimere, la valle delle Meraviglie mostra il suo selciato di pietre ai passanti che le solcano da più di 5000 anni ed ai pastori che hanno affidato loro centinaia di messaggi. Sito mitico ma fragile, questo magico sito è minacciato oggi dalla sua stessa fama.

Portfolio

La natura è un tempio…

Michel Graniou è un artista raro, parimenti attento ai motivi inattesi ed alla preziosa fattura delle sue magnifiche immagini. Un’opera che oscilla tra la modestia toccante nei confronti di oggetti modellati dalla mano dell’uomo e l’intimità del fotografo dinanzi ai paesaggi del Mercantour. Un sorprendente gioco di specchi…

Pratica

I nostri buoni indirizzi per entrare nel cuore del parco nazionale del Mercantour attraverso sentieri, locande, paesaggi e musei.

Alla ricerca dell’animale… perduto

Recensire la biodiversità del Mercantour è un compito immane che il parco si è imposto da due anni. L’inventario della fauna e della flora, il più vasto in Europa, permetterà di identificare migliaia di specie, in particolare nel campo dei licheni e degli insetti. Un microcosmo brulicante e variegato che potrebbe svelare microrganismi ancora sconosciuti dalla scienza. Inchiesta con la lente d’ingrandimento…

Un mosaico di culture

Amare il patrimonio. E valorizzarlo. Questa missione culturale, oggi affidata ai parchi nazionali che fino ad ora erano concentrati sulla protezione dell’ambiente, pone delle questioni di fondo. Tra la moltitudine di tracce lasciate dall’uomo nel corso dei millenni nei paesaggi detti « naturali » del Mercantour, cosa proteggere, come e con quali mezzi ?

Il Mercantour domani

Trent’anni di esistenza. E poi ? E tra trent’anni ? Cosa ne sarà del parco nazionale ? Il suo presidente, Éric Ciotti, abbozza qui le grandi linee del progetto di una carta che vedrà anche l’elemento umano situarsi al centro del dispositivo ed auspica inoltre l’iscrizione nel patrimonio mondiale dell’umanità che sarà sostenuta da una nuova struttura transfrontaliera.

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