L’Alpe 66 : Eccentrici, spiriti semplici e altri sognatori…

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Con gli «  hippie » di Monte Verità

Danzavano nudi sulla collina, tessevano le tuniche di cotone grezzo e si nutrivano dei frutti dei loro giardini. Nel 1900, nelle Alpi del Ticino, una piccola comunità inventa il ritorno alla natura e la controcultura, sessant’anni prima del movimento hippie. Il Monte Verità, santuario del pensiero alternativo, luogo di creatività e di utopia, attirerà numerosi artisti ed intellettuali. Una montagna magica da scoprire.

Neuschwanstein : Un racconto (fiabesco?) alpino

Sogno folle di Luigi II, il favoloso castello svetta su un picco roccioso delle Alpi bavaresi. Questo capriccio reale, utopia medievale,  fa rivivere tra le sue mura le antiche leggende germaniche. Il rifugio di un sovrano che amava le chimere più del potere …

I mille volti di Baquet

Tutti conoscono l’amore per le Alpi, lo sci e l’alpinismo, oltre al carattere burlesco, del famoso violoncellista, attore e umorista. Ne sono prova le immagini che Maurice Baquet ha realizzato con la complicità di Robert Doisneau. Eppure è ancora una sorpresa scoprire quest’altra serie di foto inedite, scattate a Chamonix. Da Philippe Gaussot, all’epoca giornalista del Dauphiné Libéré.

Lo spessore della montagna

Il viaggio invisibile di Abraham Poincheval è un atto artistico insolito. Spingendo o tirando il “girovago”, un bizzarro veicolo-abitacolo metallico, ha percorso i 300 chilometri che separano Digne (Alpes de Haute Provence) e Caraglio (Piemonte, Italia) in quattro tappe e altrettante stagioni. Una performance dove giocano forza, solitudine, scrittura, incontri e scoperte. Al ritorno l’artista pubblica il suo giornale di viaggio di cui proponiamo alcuni estratti.

L’art brut sulle vette

Questi creativi fuori norma hanno nutrito la loro immaginazione con la presenza delle montagne. Una fonte di ispirazione propizia per stimolare le invenzioni più deliranti : macchine aeree e veicoli volanti, giardino enciclopedico all’aria aperta e salite nell’alpeggio insolenti e burbere.

Portfolio : Uomini di paglia & selvaggi di carta

Charles Fréger ha fotografato gli uomini selvaggi, personaggi coloratissimi che festeggiano il solstizio d’inverno o il ritorno della primavera durante carnevali inscenati ai quattro capi d’Europa. Ma il travestimento è un’uniforme come le altre ?

lalpe-66-09Marine alpine

Pittore e navigatore, Edmond de Palézieux era un patito del lago Lemano, come provano le scene e i paesaggi lacustri che ha dipinto in tutta la carriera. Al Museo del Lemano di Nyon una bella mostra  ricorda la fascinazione del pittore per l’acqua e le sue imbarcazioni.

Alla moda della montagna

Una storia intrecciata lungo due secoli tra vestiti di crinolina e tessuti tecnici respiranti. È quanto si propone la mostra presentata a La Châtaignière d’Yvoire, a riprova che i creatori di abiti si ispirano da sempre alle pratiche sportive alpine, estive e invernali, tanto da fare assurgere pantacollant, piumini e Moon Boot nel panteon dei capi che non passano mai di moda.

Gli archivi della diversità umana

Il Museo di Etnografia di Ginevra si è rinnovato. Dopo anni di spazi esigui, il prestigioso e centenario museo, spazio importante di riflessione sulle società umane, può infine esporre tutta la ricchezza delle sue collezioni che testimoniano l’apertura della città sul mondo. Nuovo edificio, nuova sistemazione del sito storico, nuove presentazioni e nuove mostre. L’inaugurazione è prevista per il 31 ottobre 2014.

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