L’Alpe 69 : Alpinismo, un patrimonio dell’umanità?

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

Dossier

Un patrimonio immateriale dell’umanità ?

Forse un giorno l’alpinismo sarà classificato dall’Unesco, in ogni caso a Chamonix c’è chi si dà da fare presentando domanda presso le istituzioni francesi. Sulle motivazioni di questa candidatura si esprimono Bernard Debarbieux, professore di geografia all’Università di Ginevra, e Simon Debarbieux, laureato in antropologia dello sviluppo.

Patrimonio mondiale per via naturale

I conservatori dei musei lo sanno : quando si comincia a parlare di iscrizione nel patrimonio vuol dire che c’è un problema. Tutte le attività in via di estinzione sono state infatti accompagnate da rituali del lutto, creazione di musei od altri memoriali, reclamando così l’iscrizione ufficiale nella memoria della comunità, della nazione o dell’umanità. Il recente appello al riconoscimento dell’alpinismo è dello stesso tipo ? A colloquio con Jean Guibal, conservatore capo del patrimonio e direttore del Musée dauphinois.

lalpe-69-05L’altra faccia dell’alpinismo

Gli studiosi si sono interessati alle vette ben prima che emergesse l’alpinismo sportivo. La scienza non era un pretesto per correre lungo le montagne ma lo scopo primario. Eppure la storiografia alpina ha spesso cancellato le vere motivazioni di queste ascensioni, riducendo in modo anacronistico i ricercatori del XVIII e XIX secolo a semplici alpinisti. Di Sylvain Jouty, scrittore ed ex capo redattore della rivista Alpinisme et Randonnée.

Piccola cronologia dell’alpinismo

La storia dell’alpinismo dal Medioevo è segnata da riferimenti imprescindibili, prime ascensioni ma anche date chiave ed altre gesta (talvolta strambe ma sempre incisive). Piccola selezione tra le centinaia di ascensioni che fanno parte di una storia molto movimentata. Di Daniel Léon, autore di opere sulla montagna.

lalpe-69-07Ritratto
Reinhold Messner, il signore di Castel Firmiano

Il gigante dell’alpinismo, ancor più noto nei paesi germanici che in Francia e al quale vengono chiesti autografi come ad una rock star, è anche contadino, uomo politico, scrittore, conferenziere e fondatore di musei. Nato nel 1944 in una stretta valle del Sud Tirolo, Reinhold Messner può vantarsi di avere saputo reinventare la sua vita. Ritratto di un uomo che arriva fino in fondo alle sfide che si pone. Di Sophie Boizard, editor a L’Alpe.

lalpe-69-08La grande intervista
Il collezionista Reinhold Messner

Fondatore di sei musei dedicati alla montagna, Reinhold Messner ci ha ricevuto per un’intervista esclusiva a Bolzano nel suo feudo di castel Firmiano, una delle più antiche piazzeforti del Tirolo, costruita su vene di porfido e custodita da leoni delle nevi tibetani. Un castello che oggi è la chiave di volta del suo complesso museale. Di Sophie Boizard.

Dove va l’alpinismo ?

Gli alpinisti, come i navigatori, hanno a lungo avuto il gusto dell’esplorazione, della conquista e dell’avventura. Cosa ne rimane oggi che tutte le vette sono state conquistate ? Nonostante il moltiplicarsi delle pratiche e l’aspirazione al rischio zero delle società contemporanee, l’alpinismo è ancora la disciplina regina della montagna ? Ha saputo reinventarsi ? Un’inchiesta di Dominique Vulliamy, ex vice capo redattrice della rivista Vertical e della rivista L’Alpe.

lalpe-69-10Portfolio
Le guide di Roxane Petitier

Un corpo a…ccordo tra personalità forti e oggetti del patrimonio alpino è ciò che può sembrare questa serie di ritratti iconoclasti di Roxane Petitier. L’artista maltratta qui, e senza ritegno, le rappresentazioni fotografiche archetipiche di una professione prestigiosa. Uno sguardo di traverso, come piace a noi de L’Alpe. Di Pascal Kober, capo redattore de L’Alpe.

Pratiche
I musei alpini

Dalla Francia alla Slovenia, sono numerosi i musei dedicati all’alpinismo. Un florilegio per accompagnare il programma di celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’epoca d’oro dell’alpinismo. Di Dominique Vulliamy.

& ANCHE

lalpe-69-12Alpi d’altrove
Monte McKinley o Denali ?

Battezzare un luogo è un modo per farlo proprio. FitzRoy o Cerro Chaltén ? Everest o Chomolungma ? In questo senso la storia del Denali è edificante. Anche se il presidente americano McKinley non è mai stato in Alaska, la vetta più alta degli Stati Uniti porta il suo nome. Dietro questa stranezza c’è una manovra politica orchestrata da cercatori d’oro più preoccupati dei loro interessi che della memoria indiana… Di Chantal Spillemaecker, capo conservatore del Musée dauphinois e direttrice del museo Hector-Berlioz.

Hippolyte Müller, il visionario

Archeologo di terreno e non «  di ufficio  », il fondatore del Musée dauphinois è un pioniere. A lui dobbiamo la nascita dell’archeologia sperimentale. Sperimentare per capire era il suo motto. Deriso dal grande pubblico ma riconosciuto dai suoi pari, questo specialista della preistoria autodidatta fu un personaggio senza eguali del suo tempo. Un ritratto a cura di Jean-Pascal Jospin, capo conservatore del Musée dauphinois e direttore del Musée archéologique Saint-Laurent.

lalpe-69-15Le stelle sopra le Alpi

Antoine Labeyrie è titolare della cattedra di osservazione astrofisica al Collège de France. Ma quando arriva l’estate è su una roccia dell’Ubaye che lo troveremo seduto a pensare. Qual è l’oggetto dei suoi sogni ? Riuscire ad aprire ancora di più gli occhi per avvicinare l’uomo alle stelle. Un progetto scientifico iconoclasta e molto audace che trasforma la montagna in uno specchio gigante grazie al lavoro in rete. Di Caroline Audibert, giornalista, fotografa e filosofa.

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