L’Alpe 77 : Bici. La reginetta della montagna

Traduzione : Letizia Ricci

Immaginata per un pubblico che desidera affinare sensibilità e conoscenza, L’Alpe è la prima rivista dedicata alle diverse culture ed al patrimonio dell’Europa alpina. La sua ambizione è di informare al di là delle barriere linguistiche  ; spazio di scoperta e di emozioni, L’Alpe si interessa a tutti gli uomini che, dalla Slovenia al Mediterraneo, hanno saputo acclimatarsi ad un ambiente eccezionale. Punto d’incontro tra libro e rivista, trae dal primo la documentazione di riferimento sul tema principale, il rigore analitico, l’esigenza di qualità e l’autorevolezza di autori prestigiosi. Dalla seconda prende a prestito la periodicità trimestrale che le consente di arricchire il dibattito, il fascino di una ricca iconografia, l’insaziabile curiosità del giornalismo e l’approccio necessariamente didattico. Pur se fondata su competenze rigorose L’Alpe non è una rivista riservata all’élite. Si serve di materiale storico, geografico, archeologico, etnologico, ecc., per rendere alle tracce lasciate dagli uomini in questo territorio tutto la loro profondità. Ma nondimeno sarà luogo di dibattito sul futuro delle Alpi e di tutte le montagne del mondo.

IL DOSSIER

Un fenomeno a due ruote

Il turismo in bicicletta suscita un enorme entusiasmo, dall’Oisans al Tirolo. Il successo, la diversificazione delle discipline e la diffusione su larga scala hanno dato corpo ad una profonda rivoluzione del turismo di montagna offrendo modalità di scoprire il territorio talvolta sorprendenti. Un nuovo rapporto con il proprio corpo, con la natura, con il tempo e… con gli altri. Di Philippe Bourdeau, professore dell’Istituto di geografia alpina di Grenoble.

ALPI D’ALTROVE

Piccolo grande tour in Norvegia

Un itinerario in bicicletta nel sud-ovest del paese, con la sola compagnia dei racconti del Gran Tour in Scandinavia dei viaggiatori del secolo dei Lumi, è l’esperienza tentata dall’autore insieme alla figlia Lou di undici anni. « Avventura » sembra una parola azzardata in un mondo in cui non esistono più terre sconosciute, ma dove ognuno continua la sua esplorazione del mappamondo anche… marinando la scuola ! Di Mariette Nodet, storica e insegnante di scuola primaria.

La particella elementare delle città alpine

Ieri contadina, oggi radical-chic, la bicicletta si sta trasformando in una carta vincente per le metropoli europee, sia dal punto di vista economico che demografico e salutista. E se invece di non valere nulla, la bici e la sua semplicità fossero una risposta agli innumerevoli allarmi sull’inquinamento che colpisce ormai anche le città alpine ? Manifesto per la nuova reginetta dei centri urbani. Di Vladimir Vasak, grande reporter di Arte.

Letteratura in bicicletta

I disegni di Pellos, con l’Uomo col martello e la Strega dai denti verdi, hanno accompagnato generazioni di lettori. Da bambino, l’etnologo Guillaume Lebaudy teneva sul comodino un supplemento del quotidiano L’Équipe sull’anniversario del Tour de France, illustrato in parte dal padre putativo dei Pieds Nickelés. La rivista gli fece scoprire non solo le Alpi ma anche la bicicletta raccontata, da Antoine Blondin fino a Cingria, provando che si può anche entrare nella letteratura in bici…

La bici come fattore di integrazione ?

Garin, Bottecchia o Binda sono immigrati italiani che hanno inorgoglito la loro comunità nella prima metà del XX secolo. I loro nomi erano acclamati lungo le strade francesi, ma qual era davvero il ruolo che veniva dato allo sport ? Uno strumento politico di affermazione identitaria ? I legami tra immigrazione, competizione sportiva e integrazione sono una matassa non facile da sbrogliare. Di Stéphane Mourlane, storico e professore associato all’Università di Aix-Marsiglia.

BELLE PAGINE

Tatave, il ragazzo di bottega

Nel 2008 Philippe Bordas firma Forcenés, un libro di un’incredibile forza lirica che se per un verso è un’ode al ciclismo, ne è contemporaneamente lo sferzante epitaffio, un sole nero, un ossimoro. Quando fa il suo ingresso nella redazione del quotidiano L’Équipe l’autore ha solo 23 anni e viene assunto come cronista sportivo. In questo capitolo ricorda le ore trascorse all’ombra di Tatave, il ragazzo di bottega, per vedere apparire nello sviluppatore il volto dei suoi forsennati.

Tour show

Gli spettatori del Tour danno prova di grande fervore popolare. Ogni anno si ripete la stessa sfilata carnevalesca, con i suoi riti, i suoi habitué ed i suoi posti riservati, in particolare nelle Alpi, dove lo show raggiunge un tale parossismo che Philippe Gaboriau riesce a descriverne in anticipo lo svolgimento. Prova generale al colle dell’Izoard. Di Philippe Gaboriau, sociologo e ricercatore del CNRS.

LE CURIOSITÀ DI SOPHIE

La reginetta compie 200 anni

In questo numero inauguriamo una nuova rubrica della rivista per dare spazio alle cose più originali che emergono durante la realizzazione di ogni numero de L’Alpe. Una sorta di baule di curiosità, di cui forma e sostanza ricordano tanto André Breton che Jacques Prévert, con il suo celebre Inventario cantato dai Frères Jacques. Di Sophie Boizard, editor a L’Alpe.

& ANCHE

ESPOSIZIONE

Il Trièves di Emmanuel Breteau

La montagna umana… Le sue foto in bianco e nero esaltano il rapporto tra gli uomini e la natura, senza l’aggressione del colore che sta tanto a cuore agli amanti di paesaggi e panorami. Sguardo su un piccolo territorio a sud dell’Isère che il fotografo vuole condividere. Di Jean Guibal, direttore editoriale de L’Alpe.

PORTFOLIO

Paesaggi alpini in vibrazione

Éric Bourret, in una curiosa contiguità con la pittura, realizza un’opera originale dove la fotografia non può essere dissociata dalla marcia e dalla fatica necessarie per realizzarla in montagna. Una sosta in Isère proposta dal Musée dauphinois ci regala questo risultato. Di Jean Guibal, direttore editoriale de L’Alpe.

ESPOSIZIONE

Pudore e (in)decenza in riva al lago

Il Museo del Lemano, eretto sulle rive del lago a Nyon, non poteva fare a meno di interessarsi alla moda da spiaggia. Dopo Wanted  ! La chasse aux canards, ecco allora Plouf  !, una mostra che ripercorre la storia della balneazione ai piedi delle Alpi. Seguendo un movimento di andirivieni simile a quello delle maree, la storia oscilla tra timori e attrazioni, divieti e conquiste sociali, nudità e decenza. Tutto è lecito per mettere d’accordo buona creanza, pudore e voglia di fare il bagno. Di Lionel Gauthier, dottore in Geografia dell’Università di Ginevra e conservatore del Museo del Lemano.

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